lunedì 29 novembre 2010

Ispettore tombale, con fuochi fatui



Mario. Mario! MARIO!!!
Almeno questo scherzaccio bischero me lo potevi evitare.
Cerca di non farli incazzare troppo, di là.
Domani, in tuo onore, supercazzole come se piovesse.

Capitan Barikko
(da oggi un po' più solo e un po' più triste del solito)

venerdì 26 novembre 2010

I Codici (Barikki) Decodificati

Nel complimentarmi con la ciurmaglia sparsa in rete per l'occhio fino e la capacità di sbrogliare matasse improbabili (confesso che io, un terzo dei miei stessi pseudo-rebus non li avrei mai indovinati), mi sono reso conto che non ho praticamente mai svelato le soluzioni degli ultimi Codici Barikko.
Faccio ammenda con la lista che segue!

Il ritorno del Codice Barikko 1
BASTARD!! EXPANSION di Kazushi Hagiwara
Il pupazzetto di chiama “Bastardino” e lo vediamo ‘espandersi’ grazie a una pompa

Il ritorno del Codice Barikko 2
POE NO ICHIZOKU (“La famiglia Poe”) di Moto Hagio – in Italia “EDGAR E ALLAN POE
Foto di famiglia in cui tutti i membri hanno la faccia dello Edgar Allan Poe.

Il ritorno del Codice Barikko 3
PINOCCHIO di Osamu Tezuka
La caricatura in primo piano rappresenta Carlo Lorenzini, alias ‘Collodi’, il quale ci manda i saluti da Takarazuka, dove ha sede (alle sue spalle) il museo dedicato a Osamu Tezuka.

Il ritorno del Codice Barikko 4
SORRIDI PICCOLA ANNA DAI CAPELLI ROSSI (“Before Green Gables”) di Budge Wilson
Troppo facile, appunto: il video consiste nella sigla di SORRIDI PICCOLA ANNA, prequel di ANNA DAI CAPELLI ROSSI, tratto dal romanzo di Budge Wilson.

Il ritorno del Codice Barikko 5
ANASTASIA CLUB di Chiho Saito
Un esclusivissimo circolo il cui ingresso è vietato a chiunque non sia una… ‘anastasia’ (anche se la cantante raffigurata, in realtà, si chiama Anastacia con la ‘c’: licenza enigmistico poetica del Capitano!)

Il ritorno del Codice Barikko 6
BIG ROBOT di Motta
Occhio alle maglie delle nazionali calcistiche! Nono è robottino francese di taglia ‘small’, Robocop è un robot americano di taglia ‘medium’, Giant Robot è giapponese e di taglia ‘extra large’ (giant, appunto). Mancava solo quello italiano di taglia ‘large’ (big, appunto).

Il ritorno del Codice Barikko 7
DON DRACULA di Osamu Tezuka
Al posto di Fernandel (Don Camillo), a fronteggiare Gino Cervi (Peppone) troviamo nientemeno che Vlad Tepes in abito talare. Ed ecco il nuovo ‘don’ di Brescello… Paura, eh?!

Il ritorno del Codice Barikko 8
Per scoprire la soluzione, appuntamento alla prima settimana di dicembre!

Il ritorno del Codice Barikko 9
L’APE MAIA di Waldemar Bonsels
Il vero romanzo per ragazzi del Novecento che ha originato le omonime serie animate.
Qui c’era poco da indovinare… L’ape (car) maya!

Il ritorno del Codice Barikko 10 e 11
Per questi dovrete soffrire ancora un pochino… Ma il decimo, se siete esperti di supereroi americani, dovreste riuscire a sbrogliarlo.

Fiumi di rhum! Anzi, di grog, visto che ormai è Natale!

Il ritorno del CODICE BARIKKO (11)

mercoledì 24 novembre 2010

Sondaggi senza padroni (2) - Aggiornamento 24 novembre

Ed eccoci qua con la classifica dei Ronin Manga usciti tra giugno e agosto 2010.

Le vostre preferenze su 114 votanti:

= 1° • Il Gioco del Gatto e del Topo • 68 voti (+26)
= 2° • Dance in the Vampire Bund • 26 voti (+11)
= 3° • Baron • 17 voti (+4)
= 4° • Shachi dell'Orizzonte Marino • 13 voti (+5)
^ 5° • The Sacred Blacksmith • 11 voti (+5)
^ 6° • Necrateholic • 8 voti (+2)
= 7° • La Strategia del Riccio • 7 voti (+1)

Setona Mizushiro rimane saldamente in testa con Il Gioco del Gatto e del Topo, con quasi il triplo dei voti rispetto al secondo in classifica, Dance in the Vampire Bund, tallonato a sua volta da Baron. The Sacred Blacksmith e Necrateholic, intanto, sorpassano insieme La Strategia del Riccio.
Chissà se questa volta la classifica delle preferenze rispecchierà quella delle vendite reali?
Nessuno può saperlo, ma restano solo 37 giorni per per confermare o sovvertire la classifica!
Se volete farlo, date il vostro voto, giù giù, in fondo alla pagina del blog!

giovedì 18 novembre 2010

Il ritorno del CODICE BARIKKO (9) (postumo)


L'annuncio relativo a questo codice è già stato dato, ma non resistevo all'idea di sottoporvelo lo stesso.
Che ci volete fare? So' ragazzi…

martedì 16 novembre 2010

Orgoglio Girellaro


La Girella è diventata girellara.
Cliccate sul bannerino e non crederete ai vostri occhi.

giovedì 11 novembre 2010

Traduttore, traditore



E così, finalmente, dopo un bel po' di mesi, LADY OSCAR KIDS è finalmente sbloccato, pronto per essere mandato in stampa e distribuito.
Tutta la parte interna era già stata lavorata mesi fa, mancava solo l'approvazione per la copertina e per il titolo.
La cosa che ci è dispiaciuta di più è che quest'anno Riyoko Ikeda è venuta in Italia ben due volte, e sarebbe stata per noi un'occasione ghiottissima di presentare questa serie di libri (divertenti e interessanti al tempo stesso) alla presenza della loro mamma. Per non parlare – da biechi commercianti – di tutti i mesi e tutte le convention fumettistiche che si sono sfilate davanti al naso senza poterlo mettere in vendita.
Non è stato possibile. Peccato, sarà per la prossima volta. L'editoria è anche questo, a volte (anzi, spesso).
Se non altro, l'attesa ha fatto aumentare ancora di più l'interesse per questo titolo, che a occhio e croce si preannuncia come uno dei nostri prossimi "best seller" assoluti insieme ai finora inarrivabili Il Castello Errante di Howl e l'Enciclopedia dei Mostri / degli Spiriti Giapponesi.
Quindi, "peccato" su un fronte, ma "molto bene" sull'altro.

Stavamo chiacchierando l'altro giorno tra colleghi, facendo alcune considerazioni derivate proprio dalla vicenda del titolo.
Si parlava appunto del famoso modo di dire "traduttore, traditore", anche se in questo caso sarebbe più adatto dire "adattatore, dittatore".
Eh, già. Perchè, se l'autrice ha ideato una storia col titolo "Versailles no Bara" (ovvero "Le Rose di Versailles", ma anche "La Rosa di Versailles", dato che nel titolo originale giapponese non appare il plurale), a causa dell'immensa popolarità del cartone animato, il novanta per cento del pubblico italiano lo ha imparato a conoscere come "Lady Oscar", titolo con cui è rimasto noto per quasi tre decenni, decisamente difficili da sconfiggere sul fronte della popolarità. Un po' come convincere mia nonna che L'Uomo Ragno si chiama in realtà spaidermen o che Pippo si chiama gufi.
E se decidi di fare quello che già di per sé è un grande (e rischioso) passo di presentare una parodia in strip dal giapponese (non sempre fruibilissime dal pubblico italiano), non puoi fare a meno di andare a richiamare il titolo con cui è noto nel tuo paese. Altrimenti, il rischio è ovviamente quello di avere come referente il solo pubblico di irriducibili lettori affezionati, sostenitori erculei, ultimi moicani, che sanno perfettamente il titolo originale, e che pertanto diverranno gli unici eroi (che da oggi inizierei a chiamare "i Mille", come quelli di Garibaldi, visto che la quantità è più o meno quella) a sostenerti in libreria; mentre tutti gli altri passeranno oltre, facendo ammuffire il tuo povero libriccino, solatìo, sugli scaffali impolverati, implorando che qualcuno lo legga.
Disquisendo dunque di quale avrebbe potuto essere il titolo più adatto di tutti, abbiamo stilato questa lista delle opzioni che erano saltate fuori durante la fase decisionale:

• LE ROSE DI VERSAILLES KIDS
E' il più fedele di tutti al titolo originale e si rifà all'ultima edizione a fumetti. Pochi lettori lo avrebbero riconosciuto come parodia ufficiale di LADY OSCAR, e comunque l'autrice avrebbe preferito tutto il titolo in italiano, con anche il KIDS trasformato in "bambini" o "bimbi". E avrebbe anche avuto ragione, perché si sarebbe trattato di un adattamento assolutamente filologico. Da cui…
• LE ROSE DI VERSAILLES BIMBI (o BAMBINI)
Fedelissimo, traduzione letterale. In compenso, nessuno (pochissimi) avrebbe capito di cosa trattava il libro. La parola "bimbi" inoltre avrebbe portato il libro nel settore 'infanzia' delle librerie di varia, dove sarebbe rimasto invenduto per ovvia incompatibilità di target: nessun infante riuscirebbe a leggere strip umoristiche condite di documentazione storica, e nessun genitore di quei bambini avrebbe acquistato il libro per sé trovandolo in quella zona.
Per cui…
• LADY OSCAR BIMBI (o BAMBINI)
Si rifà alla versione italiana più nota, quella televisiva, ma che tradisce il titolo originale. Ottimo richiamo per vasto pubblico, ma il "bimbi" o "bambini" avrebbe causato lo stesso errore di riconoscibilità di cui sopra. Forse sarebbe stato considerato qualcosa di simile ai BABY LOONEY TUNES, decisamente fuori target.
Per cui…
• LADY OSCAR SD
Per qualche istante è stata vagliata anche questa ipotesi. Ma ormai pochissimi in Italia sanno cosa sia un "sd" (super deformed, citati per altro anche dalla stessa Ikeda nel libro), dunque abbiamo evitato.
E quindi…
• LADY OSCAR KIDS
Richiama la versione italiana più nota, pur tradendo il titolo dell'opera originale (anche se non il nome della protagonista), ma mantiene il "KIDS" della parodia ufficiale. Accettabile mediazione, anche perché normalmente si fa proprio così: si traduce/adatta il giapponese, ma si mantiene in Inglese quello che l'autore ha scritto in quella lingua di sua spontanea volontà.

Alla fine, ha vinto l'ultima versione, considerata un buon compromesso.
Dopotutto, se pubblichi una parodia di FIRST BLOOD o di EVIL DEAD in Italia, per far capire di cosa parli sei costretto a intitolarle RAMBO e LA CASA, altrimenti diventa solo un simpatico scherzo fra te e i tuoi amici, e puoi dichiarare tali libri "morti prima di nascere".

Finita la chiacchierata, me ne sono andato bel bello a nanna dopo una tazzona di caffè latte con girella pucciata dentro, e mi sono addormentato come un angioletto.
Ma nel bel mezzo della notte mi sono svegliato con un grido agghiacciante, tachicardico, tutto sudato, con le mani gelate e la lingua felpata, in perfetto stile Fantozzi.
La notte porta consiglio, è vero, ma a volte il consiglio te lo scarica addosso come un maglio rotante quando meno te lo aspetti.
Grazie all'effetto shock, la rivelazione mi è apparsa chiara, lampante, come Helen Keller in "Anna dei Miracoli": all'improvviso mi sono reso conto che, di tutte le versioni ipotizzate, in realtà NESSUNA traduce correttamente l'originale.
Con questo pensiero, seduto nel letto a luce spenta, ho esaminato la cosa…
Seguite il mio ragionamento.
• L'opera originale s'intitola VERSAILLES NO BARA ("Le Rose di Versailles").
• La pronucia giapponese lo trasforma in BERUSAIYU NO BARA.
• Il fandom giapponese lo ha pertanto abbreviato per anni e anni in BERU-BARA ("Berubara").
• La parodia ufficiale s'intitola BERUBARA KIDS.

GRANDE GIOVE!
Dunque la parodia non cita il titolo originale, ma la sua contrazione!
Per cui, il titolo più filologicamente corretto per l'edizione italiana sarebbe stato a sua volta una CONTRAZIONE di LE ROSE DI VERSAILLES!
Fermate la tipografia!!! Abbiamo il titolo esatto!!!
Dobbiamo solo scegliere, ora o mai più:
• ROSAILLES KIDS
o
• LERODIVE KIDS!
Forse facciamo ancora in tempo!
Votate il sondaggio, giù in basso nella pagina!

mercoledì 10 novembre 2010

Porci con le ali



Suvvia, non fate i timidi.
Il 12 novembre, fatemi (fatevi) il piacere di andare al cinema a vedere un bel film d'animazione, e all'uscita esultate in mezzo alla gente (specie se siete andati a vederlo in un cinema multisala) gridando ai quattro venti la vostra orgasmica soddisfazione.
Lo so che in molti paesi PORCO ROSSO non verrà distribuito. Lo so che nei capoluoghi sarà distribuito, ma dopo i primi due giorni finirà in programmazione solo nella fascia pomeridiana. Lo so, lo so. So tutto. Ma se non ci diamo da fare noi, che millantiamo sempre di amare la buona animazione, chi lo deve fare? Mia nonna?
Dunque, organizzate una bella spedizione e andate a sostenere la buona animazione (in questo caso giapponese, in questo caso dello Studio Ghibli) e smettetela una buona volta di frignare (se siete tra i frignoni) perchè in Italia non arriva mai niente di buono. Se quando arriva poi non andate a sostenerlo e a vederlo, come potrete reggere all'onta, dal giorno successivo? E con che faccia potrete ancora dilettarvi nel Frignamento Professionale?
Quindi, salire in sella e PEDALARE.

Nel frattempo, godetevi il minisito della Lucky Red con il trailer di Porco Rosso.

E ricordatevi che poi esce pure Pompoko del Mio Amico Isao Takahata ("Una tomba per le lucciole", "Heidi", "Anna dai capelli rossi") direttamente in DVD!
Il paradiso è a portata di mano! Cosa aspettate a raggiungerlo? Che vi cada in testa il pianoforte di George Clooney?
Fate i bravi.