domenica 30 maggio 2010

Cos'è il genio? (2)



Una delle fonti d'ispirazione per molti sproloqui del Kappa negli anni addietro, a volte anche per Capitan Barikko, è Giggggggi Proietti. Bravo di suo, allievo di altri geniacci del teatro, ispiratore di futuri talenti. Qui, in uno dei suoi pezzi più sentiti (e condivisibili, visti i tempi che corrono), insieme a Pietro Ammicca, la Telefonata e Gastone (di Petrolini, mica pizza e fichi).
Nummerompercà!
Bravo Gigggggggggi!

sabato 29 maggio 2010

Docu fiction a fumetti



In questi ultimi anni sta imperversando nei cinema un genere che attira sempre più spettatori, la docu fiction.
 Nella maggior parte dei casi si tratta di film di taglio giornalistico, in cui gli autori approfondiscono argomenti di attualità di interesse comune.
 Le produzioni legate a questo genere cinematografico, per la capacità di divulgazione che lo contraddistingue, riescono spesso a informare di più e meglio rispetto a un normale reportage televisivo per due ragioni fondamentali.
La prima consiste nel fatto che l’elemento ‘fiction’ rende l'esposizione dei fatti molto coinvolgente, fornendo la possibilità di narrarli in ordine cronologico, in maniera non affrettata, e spesso con l’ausilio della recitazione di attori, catturando l’attenzione del pubblico e coinvolgendolo.

La seconda ragione consiste nel fatto che la docu fiction spesso è scomoda, e non viene vista di buon occhio dalle reti televisive, dato che gli argomenti trattati in molti casi toccano nervi scoperti della politica, dell’economia e della società in genere, allontanando di conseguenza eventuali sponsor e creando squilibri nell’estabilishment nepotista e clientelare sempre più diffuso e – quel che è peggio – sempre più socialmente accettato nel nostro paese.

Così un’interessante fetta di pubblico, ormai stanca di informazioni parziali, pilotate o semplicemente carenti e superficiali, ha iniziato a spostare la propria attenzione dalla televisione (sempre più vittima della crisi di ascolti) ad altri media come internet o il cinema.

Negli ultimi anni anche il fumetto è diventato uno strumento sempre più apprezzato per la diffusione di informazioni legate all’attualità (ma anche della storia recente), magari basate su eventi cruciali volutamente insabbiati o in procinto di passare sotto il tritacarne del revisionismo storico. 
La docu fiction, dunque, è un nuovo modo di informare e appassionare il pubblico in merito a fatti che lo riguardano direttamente, e il pubblico stesso lo ha accettato una volta per tutte dopo i primi ovvi tentennamenti dovuti all’assoluta novità del mezzo.

Con 51 modi per salvarla, Usamaru Furuya – autore rivelazione del panorama nipponico di questi ultimi anni – si è spinto anche oltre, e insieme a uno staff di giornalisti ed esperti ha realizzato una docu fiction a fumetti in cinque volumi che addirittura spiega cosa potrebbe capitare in determinate condizioni (un terremoto di magnitudo 8 in una megalopoli odierna) e di come affrontarne le conseguenze nelle immediate ore successive. 
Il tutto narrando in parallelo un’avventura avvincente, con una tecnica che ricorda quella di molti romanzi dello scrittore americano Michael Crichton, e mostrandoci contemporaneamente uno spaccato della società giapponese di oggi.

È per questo che nelle pagine redazionali in fondo ai vari volumi abbiamo deciso di inserire interventi in tema legati al nostro paese, come quelli della Croce Rossa Italiana o della Protezione Civile, relativi al recente terremoto in Abruzzo, per estendere l’argomento trattato nel fumetto anche al territorio in cui viviamo.

51 MODI PER SALVARLA di Usamaru Furuya
Odaiba, la città nella città sulla baia di Tokyo. Qui le coppie vanno a divertirsi nei fine settimana, tra centri commerciali, luna park e sale giochi. Qui si tengono convention sui manga come il celebre Comiket, e il cosplay regna sovrano. Qui l’ignaro Jin Mishima sta per affrontare un colloquio di lavoro presso la Alps TV (avatar narrativo della Fuji TV, con il suo particolarissimo palazzo 'a sfera'). Qui Nanako Okano scopre di essere stata imbrogliata dalle amiche sulla disponibilità di biglietti per un concerto attesissimo. Qui i due s’incontrano, si riconoscono compagni di liceo e… il mondo cambia all’improvviso.
Una scossa di terremoto di magnitudo 8 trasforma Tokyo in un luogo sconosciuto e ostile, da cui i due dovranno cercare di uscire a tutti i costi, in un'epopea epica moderna.
Una docu fiction d’autore in cinque volumi con più livelli di lettura, per un pubblico davvero esigente.

lunedì 24 maggio 2010

(NOT) FOR FANS ONLY



a cura di Andrea Baricordi & Emilio Martini

ADATTARE O ADOTTARE?
Nell’adattare i testi di Giant Robot: Il giorno in cui la Terra bruciò, ci siamo ritrovati ad affrontare un ‘mostro sacro’ dell’immaginario nipponico anche per quanto riguarda il fandom italiano.
La serie animata degli Anni Novanta è rimasta ben impressa nella memoria del suo pubblico, e di conseguenza anche i nomi dei personaggi, le tecniche di combattimento, i luoghi citati, e via dicendo.
In alcuni casi abbiamo scelto di mantenere la versione ormai nota, soprattutto per quanto riguarda i nomi delle organizzazioni, ritenendo ben eseguito l’adattamento operato dai nostri predecessori. Questo discorso vale, per esempio per l’Organizzazione di Polizia Internazionale (in origine: Kokusai Keisatsu Kikan), benché in questa specifica serie a fumetti avremmo dovuto tradurla in “Alleanza di Polizia Internazionale” (in origine: Kokusai Keisatsu Rengou). Aggiungere l’ennesima variazione alle già numerose esistenti sarebbe stato deleterio per la comprensione. Lo stesso dicasi per l’Élite dei Dieci (in origine: Jukesshu), che avrebbe potuto essere anche “I Magnifici Dieci”. Ma un buon adattamento non si cambia: si adotta.
Alcuni nomi invece sono stati cambiati per meglio restituire la fonetica e il significato originale.
È per esempio il caso di Chujo, che nella versione animata italiana appariva come Nakajo a causa di una differente lettura dell’ideogramma iniziale che ne compone il nome. Allo stesso modo, abbiamo corretto il tiro su alcuni nomi, sia di personaggi, sia di organizzazioni, che ritenevamo fossero più vicini all’originale nella versione che qui vi presentiamo, come per esempio I Nove Grandi, che nella nostra versione sono tradotti alla lettera come I Nove Sovrani Supremi.
Per quanto riguarda i numerosi personaggi di origine cinese che appaiono in Giant Robot, ci si è posto un doppio problema di trascrizione (se non triplo, calcolando che i nomi cinesi possono essere letti in più modi diversi). Nella versione animata veniva utilizzata la lettura nipponica di questi nomi, che in un certo senso costituisce una sorta di storpiatura comunemente accettata: più o meno come anticamente nel nostro paese si usava italianizzare nomi stranieri quali Francis Bacon, John Hawkwood e Mary Stewart, creando strani ibridi fonetici quali Francesco Bacone, Giovanni Acuto e Maria Stuarda.
Volendo evitare questo effetto, abbiamo pertanto mantenuto i nomi cinesi originali, riportando tra parentesi la trascrizione con pronuncia nipponica, quella più conosciuta dagli appassionati. In questo modo, anche personaggi molto noti grazie alla versione animata italiana (come Taiso e il Professor Go) appaiono qui col loro ‘vero’ nome cinese (Dai Zong e Maestro Wu). Lo stesso dicasi per luoghi e colpi speciali (Ryozanpaku è tornato a essere l’originale Liang Shanpo, ovvero la montagna della provincia cinese dello Shandong, roccaforte dei 108 leggendari protagonisti del romanzo storico “I Briganti”) o addirittura – nel caso in cui si è resa necessaria la traduzione – le cariche e i titoli militari e nobiliari (quello di Han Xin / Kanshin è contemporaneamente “marchese” e “maresciallo”, o addirittura “grand’ammiraglio”).

ALLA RICERCA DELLA CITAZIONE PERDUTA
Continuamente citati (e utilizzati come interpreti) dagli autori di Giant Robot sono i personaggi dei cosiddetti “Quattro Grandi Romanzi Classici” della letteratura cinese.
Soprattutto nelle scene di massa ne troverete parecchi, e magari li vedrete apparire per pochi istanti, e poi sparire per sempre.
Sono coinvolti quasi tutti i personaggi che hanno un nome cinese, e li potete cercare nelle seguenti opere – soprattutto le prime tre elencate qui di seguito – pubblicate anche in Italia: Son Goku, lo Scimmiotto di Pietra (fonte d’ispirazione per innumerevoli rivisitazioni moderne, tra cui il celeberrimo Dragon Ball, il più recente Saiyuki, il fantascientifico Starzinger e The Monkey di Osamu Tezuka), Il Romanzo dei Tre Regni (la cui più recente versione cinematografica è La Battaglia dei Tre Regni diretta da John Woo nel 2009), I Briganti (di cui è celebre in Italia la versione a fumetti realizzata dal nostro Magnus) e Il Sogno della Camera Rossa (la cui versione cinematografica è pressoché sconosciuta in Occidente).
Buona caccia!

domenica 23 maggio 2010

E invece no! E invece sì!



A volte si prende un abbaglio. A volte no. A volte sembra. A volte pare. E' lui o non è lui? E' lui o non è lui? Cerrrrrrrrrto che è lui!

venerdì 21 maggio 2010

…e l'ultimo chiuda la porta!



…sempre lui, sempre e solo lui! Ogni volta, sotto mentite spoglie. Ebbene sì!
(E l'ultimo, chiuda la porta)

mercoledì 19 maggio 2010

Ebbene sì, maledetto Carter…



Era il sempre lui, ogni volta, ogni santissima volta, anche quando apparentemente non c'entrava nulla con tutta la storia o il delitto commesso nella medesima.
Sotto le mentite spoglie della ballerina, del bambino, dello scienziato pazzo, dell'armadio o della locomotiva (!!!), c'era sempre e solo lui, Stanislao Moulinsky!
Generazione Supergulp… Chi di noi non ha mai desiderato ammettere, almeno una volta nella sua vita «Ebbene sì, maledetto Carter, hai vinto anche stavuolta»?!

lunedì 17 maggio 2010

Cos'è il genio? (1)

Li chiamano anche esercizi di stile.
Non sono vere e proprie parodie: si tratta semplicemente di rimaneggiare qualcosa che già esiste, fornendone una versione (o visione, o narrazione, o stile) differente.
Date un'occhiata a questo videoclip musicale de Le Vibrazioni intitolato Dedicato a te, una hit del 2003.



Il regista, Domenico Liggeri, ne gira un'altra versione perfettamente identica, ma con una ragazza diversa, e la video-sorpresa inizia ad andare in onda in TV parallelamente all'altra. Pare addirittura che i video siano quattro, due girati di giorno, due di sera (ma io non ho mai visto gli altri due, quindi non faccio testo).
Dato che non è possibile incorporare il video, andatevelo a vedere direttamente a questo indirizzo:

Le Vibrazioni: Dedicato a te (con bionda)

Poi arrivano Elio e le Storie Tese, con il brano "Shpalman", che segue il percorso della protagonista del secondo video, ripreso dal punto di vista dell'architetto Mangoni, e in cui ci viene 'svelato' cosa succede alle spalle della ragazza bionda, e del perché alla fine il sottopalco su cui si esibiscono Le Vibrazioni rimane praticamente deserto.



Infine, ecco apparire il video di Frankie HI NRG, "Chiedi chiedi", in cui abbiamo addirittura lo stesso video di Elio e le Storie Tese (appare anche Mangoni!) ripreso da un altro punto di vista ancora, con tanto di finale a sorpresa in cui appaiono i protagonisti dei precedenti video.



Cos'è il genio?

sabato 15 maggio 2010

Novantacinquenne e incazzato



Oggi compie la bellezza di 95 anni un monumento del cinema (e non solo) italiano, Mario Monicelli.
Me lo ricorda il buon Massimo Bonfatti, perché io normalmente non sono in grado di memorizzare né date, né numeri di telefono.
Anche se a Monicelli probabilmente girerebbero le balle per questi auguri, io glieli faccio lo stesso, perché ci ha regalato una marea di film che sono entrati nel nostro DNA, e senza i quali l'Italia sarebbe un luogo immensamente più squallido.
Lo festeggio NON citando un brano di un suo film (ah, come sarebbe facile tirare fuori dalla cambusa almeno "Brancaleone" o "Amici miei"…), bensì un suo intervento di un mesetto e mezzo fa a "Rai per una notte", un evento mediatico senza precedenti, snobbato (ovviamente) dai network nazionali.
Questo signore che ha attraversato di persona tutto il Novecento, vedendone di cotte e di crude, parla del tragicomico periodo che l'Italia sta vivendo, e lo fa a ragion veduta, per esperienza, senza peli sulla lingua, ruvido e genuino come la corteccia di un castagno.
Chi, ascoltando queste parole, dovesse sentirsi offeso… Be', cavolacci suoi.
Chi dovesse invece percepire almeno un pochino di vergogna… Bene! Forse sta guarendo! Coraggio!
Auguri, Mario!

lunedì 10 maggio 2010

Work in progress


Il grande ritorno di Sailor Moon!
Parte dall'Italia il rilancio internazionale di una delle serie più amate nella storia degli anime giapponesi

«Toei Animation e Backstage hanno siglato l’accordo per il rilancio dell’ormai “classico” anime Sailor Moon sul mercato italiano. L’agenzia leader nel Licensing gestirà lo sfruttamento dei diritti televisivi, publishing, merchandising e eventuali rappresentazioni teatrali sul territorio italiano. Alla realizzazione di questo progetto ha contribuito in termini rilevanti e attivi anche l’autrice della serie, Mrs Naoko Takeuchi.
«Siamo felici» commenta Mr. Kanji Kazahaya, Direttore Generale di Toei Animation Europe «di affidare il rilancio di Sailor Moon a Backstage. L’Italia rappresenta strategicamente il paese ideale per un rilancio globale. Il pubblico italiano, infatti, ha sempre dato prova di grande sensibilità nei confronti degli ‘anime’, decretando alcuni dei più grandi successi internazionali in termini di merchandise».
Toei Animation conferma, dunque, la propria fiducia nei confronti dell’agenzia italiana di licensing che detiene già da tempo i diritti di altre importanti properties Toei, quali Dragon Ball, Saint Seiya e One Piece.
Durante gli anni ‘90 Sailor Moon è stato un vero e proprio fenomeno di costume in Giappone e uno dei maggiori successi planetari in termini di merchandise. Il patrimonio Sailor Moon è composto da 200 episodi di 26 min., cinque stagioni complessive, a cui si aggiungono sei lungometraggi. Sailor Moon ha saputo conquistare un pubblico molto ampio, prevalentemente femminile, grazie all’originalità della serie ed una trama ricca di umorismo, azione e sentimento.
«Siamo davvero molto contenti di poter gestire per la seconda volta i diritti di licenza di Sailor Moon» dichiara Gianpietro Peia, CEO di Backstage «e siamo orgogliosi dell’esito della delicata negoziazione con l'autrice oltre alla fiducia accordata dal Licensor. Sailor Moon può contare su una base di conoscitori molto ampia ed affezionata pertanto crediamo di poter ottenere ottimi risultati commerciali sul territorio italiano. Molte aziende hanno manifestato apertura nei confronti del character per lo sviluppo di nuove linee di prodotto che potranno contare su una Style Guide completamente rinnovata».
Mediaset ha già concretizzato il proprio interesse acquistando i diritti televisivi della serie che dovrebbe debuttare in chiaro a partire dall’autunno di questo anno.»

Insomma, ci stiamo lavorando su, gente. Ed è un lavorone!

sabato 8 maggio 2010

Fiumi di rhum per Capitan Crichton!


Se n'è andato all'improvviso, un anno e mezzo fa, a bordo del suo piccolo sloop, lasciando vecchi lupi di mare, giovani mozzi e intere ciurme in secca. Quando si è abituati a navigare nel mare delle pagine dei suoi romanzi per anni (decenni, addirittura), restare all'improvviso arenati lascia davvero con l'amaro in bocca.
Ma il capitano Michael Crichton, che dal 4 novembre 2008 naviga nei Mari Eterni, ci ha lasciato un ultimo regalo.
E che regalo, per un vecchio pirata sentimentale come me!
Si tratta del romanzo a cui stava lavorando poco prima di morire, ritrovato nel computer di casa da uno dei suoi assistenti, scritto in contemporanea al precedente "Next". Ebbene, "Pirate Latitudes" (in Italia: "L'Isola dei Pirati") è un regalo per tutti gli appassionati di avventura classica e storie di pirati, ambientato nella seconda metà del 1600 in Giamaica, e avente come protagonisti un manipolo di corsari alle prese con un'impresa impossibile. Al comando, il capitano Charles Hunter, realmente esistito, e la cui incredibile avventura è stata narrata dal Buon Vecchio Zio Michael basando tutto su documenti d'epoca e sul suo vero diario.
Se avete amato un altro celebre romanzo di Crichton, "La Grande Rapina al Treno", non potete lasciarvi sfuggire l'opportunità di una full immersion in questo crogiolo di tagliagole, uomini coraggiosi, eroiche donne, carogne, traditori, papponi, sgualdrine, soldati, politici, mentecatti e furbastri e chi più ne ha più ne metta, per una lettura tutta d'un fiato che non vi permetterà di staccare gli occhi dalle pagine per nessuna ragione. Magari alla fine vi sanguineranno gli occhi come alla vedetta Lazue, ma avrete letteralmente vissuto una grande avventura.
Grazie, Capitano Mike, per questo ultimo regalo! Fiumi di rhum!